"...un materiale che, già utilizzato, conservi ancora delle caratteristiche chimico-fisiche che ne rendano ancora possibile un utilizzo in un settore merceologico meno critico dal punto di vista delle caratteristiche intrinseche richieste al materiale. Dunque il riciclo delle materie plastiche a sua volta è una risorsa fondamentale." - Maciplast

Riciclaggio Plastica

logo maciplast

L’azienda nasce nell'anno 2005 e opera nel settore del riciclaggio della plastica e del commercio delle materie plastiche in Piemonte e in tutto il Nord Italia.

Alla base dell'azienda si trova la volontà di Patrizia Germano e Terziano Vagnoli che condividono l'idea del recupero dei materiali plastici. La plastica risulta infatti una risorsa fondamentale che deve subire un processo di riciclo al fine di minimizzare l’impatto ambientale.

Fattori di Riciclo plastica

Alcuni tra i fattori che contribuiscono al nostro successo sono: l’ assoluta puntualità nei ritiri e nelle consegne, i prezzi competitivi, i servizi creati su misura per soddisfare le varie esigenze dei nostri clienti e fornitori.

La nostra esperienza nel campo del riciclo della plastica ci permette di soddisfare rapidamente qualsiasi esigenza del Cliente. Riciclaggio plastica Torino e tutto il Nord Italia

Maciplast Servizi

  • Riciclo Materie Plastiche
  • Ritiro Scarti Plastici presso le aziende
  • Trasporto Scarti Plastici Industriali
  • Vendita Materie Plastiche
  • Imballaggio Plastica Macinata

Plastica

La plastica così come la conosciamo noi è un materiale ancora molto giovane. Basti pensare che la scienza muove i primi passi sulla plastica solamente a metà del 1850. Ebbene nel 1850 circa un ragazzo inglese senza una particolare formazione scolastica, ma con grande intelligenza e ingegno iniziò a fare esperimenti prima sulla gomma naturale e poi su un composto di cellulosa.

I tempi erano però ancora “crudi” per la gomma, ma la scintilla della curiosità si era accesa e altriscienziati (stavolta più preparati) iniziarono a lavorare per scoprire qualcosa di nuovo. Intanto l'industria dell'epoca aveva un problema molto curioso: l'avorio stava scarseggiando ed era necessario trovare un materiale alternativo per la produzione di palle da biliardo. Così un pò per genialità e un pò per fortuna ecco trovata l'applicazione giusta per gli esperimenti deinostri pionieri: questo nuovo materiale derivato dalla cellulosa viene impiegato per la produzione di palleda biliardo e si chiama CELLULOIDE.

Passano circa 50 anni. L'interesse verso la possibilità di trovare nuovi materiali cresce; la scienza inizia a studiare in modo serio non solo ciò che madre natura offre (la gomma di cauciù e la cellulosa), ma soprattutto ciò che l'uomo può creare, utilizzando le numerose sostanze chimiche che ha imparato a padroneggiare in secoli di scienza.

A cavallo del 1900 arriva il primo salto di qualità, grazie ad un geniale chimico belga. Questo signore scopre per primo il modo di creare la plastica in laboratorio, inventando così un materiale che in natura non esiste. Si tratta di una resina che una volta lasciata raffreddare prende la forma desiderata senza più modificarsi e si chiama BAKELITE. Alla fine del 1800 la bakelite non esiste ancora; nel 1944 la produzione di resina bakelite o similare arriva a 175 mila tonnellate: il mondo inizia a cambiare!

Come spesso accade la conoscenza e l'impiego della plastica ha subìto un notevolissimo sviluppo peresigenze belliche, in particolare legate alla Seconda Guerra Mondiale. E stavolta sì è il momento della GOMMA. La macchina bellica degli eserciti moderni ha bisogno di muoversi velocemente con camion, automobili, motociclette e aerei. Servono ruote, tante ruote, ricoperte da pneumatici e la gomma naturale (estrattadall'albero di cauciù) non basta a coprire la produzione.È in questo periodo che i colossi dell'industria chimica si avvalgono di scienziati brillanti e a tempo direcord scoprono e mettono in produzione le gomme ed il nylon. Così oggi possiamo montare dei pneumatici da pista, da sterrato, da neve, ecc. semplicemente passandodal GOMMISTA! E allo stesso modo possiamo indossare dei capi d'abbigliamento ed in particolare dellecalze di NYLON semplicemente acquistandoli in qualche negozio.Il quarto e ultimo periodo della storia della plastica è ambientato in Italia negli anni '50.

È proprio nel nostro Paese che vive e lavora un uomo straordinario per la sua intelligenza e la sua capacità diimmaginare quello che ancora non c'è. Parliamo di Giulio Natta, inventore nel 1954 del Polipropilene e per questa scoperta insignito del premio Nobel nel 1963. Il Prof. Natta coordinava la sua attività insieme al Politecnico di Milano e all'allora Montecatini, poi Montedison, che nel 1957 iniziò la produzione industriale del Polipropilene con il nome MOPLEN. I “meno giovani” oppure i genitori dei più giovani ricorderanno certamente di aver visto la pubblicità alla TV in bianco e nero di meravigliosi oggetti prima di allora mai visti. E ricorderanno anche che aconsigliarne l'acquisto era un sorridente Gino Bramieri che spronava le casalinghe dell'epoca dicendo “masignora guardi ben che sia fatto di MOPLEN!”

link sponsorizzati